Il Modello costituisce una raccolta di prescrizioni elaborate congiuntamente dai Cantoni in ambito energetico per il settore degli edifici. Il Modello di prescrizioni costituisce il «denominatore comune» condiviso dai Cantoni. La base del Modello di prescrizioni attualmente in vigore è costituita dal MoPEC 2014. 21 Cantoni lo hanno recepito nella loro legislazione cantonale, mentre i restanti adottano ancora la versione precedente del 2008. Con il sistema del Modello di prescrizioni, i Cantoni garantiscono che in tutta la Svizzera sia in vigore un quadro normativo il più possibilmente armonizzato. Questo sistema semplifica sia le attività di progettazione per i professionisti dell’edilizia e i committenti, sia l’iter di gestione delle domande di licenza edilizia per le amministrazioni.
Il Modello di prescrizioni è attualmente oggetto di revisione e in futuro assumerà il nome di «Moduli del polo energetico». Le nuove prescrizioni sostengono l’obiettivo dell’abbattimento totale delle emissioni di CO2 entro il 2050 per gli edifici.
Il Modello di prescrizione attualmente vigente si prefigge di migliorare l’efficienza energetica nel settore degli edifici e contribuire alla copertura del restante fabbisogno di energie con fonti rinnovabili – segnatamente nella maggiore misura possibile nello scenario odierno e integralmente in futuro. L’attuazione del Modello apporta un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici a livello nazionale.
Il Modello di prescrizioni dei Cantoni costituisce una storia di successo. Negli ultimi 30 anni ha contribuito a ridurre notevolmente le emissioni di CO2 nel settore degli edifici. Concretamente nel 2020 è stato emesso il 39% (6,7 milioni di tonnellate) di CO2 in meno rispetto al 1990.
Il Modello di prescrizione verrà gradualmente sostituito dai Moduli del polo energetico del polo energetico, basati sul nuovo documento strategico dei Cantoni «Politica degli edifici 2050+». L’obiettivo primario dei Cantoni è far sì che il patrimonio edilizio svizzero raggiunga la piena neutralità dal punto di vista delle emissioni di CO2 entro il 2050. Per questo motivo, al più tardi dal 2030 potranno essere installati soltanto sistemi di riscaldamento che utilizzano fonti energetiche rinnovabili. I riscaldamenti a gas o a gasolio hanno una durata di vita utile di 20 anni e, allo stato attuale della tecnologia, non possono operare con un impatto neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2 e/o delle fonti rinnovabili.
In virtù della competenza loro attribuita dalla Costituzione, i Cantoni sono responsabili per il consumo efficiente di energia negli edifici (art. 89 cpv. 4 della Costituzione federale (Cost.)) Essi danno seguito a tale obbligo con l’emanazione del Modello di prescrizioni energetiche dei Cantoni (MoPEC), ovvero dei nuovi Moduli del polo energetico. Sia il MoPEC che i Moduli del polo energetico sono raccomandazioni formulate in modo strutturato circa il recepimento concreto delle prescrizioni nel diritto cantonale in materia di edilizia e di energia, e non costituiscono una fonte di diritto direttamente applicabile.
No. Il Modello di prescrizioni energetiche e i Moduli del polo energetico non sono una fonte di diritto direttamente applicabile. Si tratta piuttosto di una sorta di «kit» dal quale i governi cantonali possono attingere per l’elaborazione dei loro disegni di legge. Prima di diventare diritto applicabile, le disposizioni passano poi attraverso il consueto iter legislativo cantonale, democratico e partecipativo.
Le peculiarità cantonali possono essere tenute in debita considerazione mediante modifiche specifiche, sarebbe tuttavia opportuno evitarle per non eludere eccessivamente l’armonizzazione tra i Cantoni.
No, la garanzia di proprietà non viene violata. Ciò significa che le prescrizioni intervengono nel momento in cui le costruzioni e gli impianti autorizzati presentano difetti o non funzionano. Se ad esempio un riscaldamento a gasolio piuttosto vetusto si rompe, per la sua sostituzione è necessario ricorrere a un sistema che utilizzi una determinata percentuale di energia da fonti rinnovabili. Tuttavia, fino a quando il vecchio riscaldamento funziona non è necessario intervenire.
Seppure in misura parziale, il Modello di prescrizioni e/o i Moduli del polo energetico possono effettivamente comportare maggiori investimenti. D’altro canto, con l’attuazione delle prescrizioni nel singolo edificio i costi di gestione sono destinati a ridursi in virtù della maggiore efficienza e, di conseguenza, nel tempo i costi annui sono di norma più bassi. Se ad esempio viene installata una pompa di calore, il costo sarà sicuramente maggiore rispetto alla semplice sostituzione del vecchio riscaldamento a gasolio. In ragione del fatto che il calore generato dalla pompa di calore viene prodotto soltanto per un terzo impiegando l’elettricità (il sistema preleva dall’ambiente due terzi dell’energia utilizzata), in ultima analisi il suo impiego è meno costoso rispetto al riscaldamento a gasolio.
Il MoPEC 2014 non contempla alcun divieto tecnologico. Tutti i materiali da costruzione e le componenti di impiantistica in commercio possono essere abbinati, approvati e utilizzati nel modo corretto dal punto di vista energetico. Gli obiettivi definiti lasciano inoltre ampi margini di manovra per possibili innovazioni.
Per i nuovi Moduli del polo energetico la situazione di partenza è cambiata: entro il 2050 il parco immobiliare in Svizzera dovrà operare in regime di completa neutralità per le emissioni di CO2. Secondo il nuovo Modulo del polo energetico sulla generazione di calore, al più tardi a partire dal 2030 potranno essere installati soltanto sistemi di riscaldamento che utilizzano energia da fonti rinnovabili. I riscaldamenti a gas o a gasolio hanno infatti una durata di vita utile di 20 anni e, allo stato attuale della tecnologia, non possono operare con un impatto neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2 e/o delle fonti rinnovabili.
Il Modello di prescrizioni e/o i Moduli del polo energetico integrano le leggi edilizie cantonali nell’ambito dell’energia e in linea di principio si riferiscono al caso di applicazione della domanda di costruzione necessaria per l’edificazione, la sostituzione o la modifica di uno stabile o di un impianto. Soluzioni trasversali alle particelle catastali possono essere invece applicate e prescritte mediante l’impiego di strumenti per la pianificazione del territorio (piani di quartiere, piani di utilizzo speciali).
No, il quadro normativo attualmente in vigore corrisponde in ampia parte alle disposizioni d’esecuzione già vigenti in precedenza. Per gli affari di massa delle nuove costruzioni semplici sono inoltre previste apposite semplificazioni a livello esecutivo, tali da agevolare il lavoro sia per i progettisti, sia per chi esegue i controlli.
Il MoPEC 2014 stabilisce che ogni nuovo edificio residenziale deve avere un impianto per la produzione di energia elettrica. La potenza dell’impianto dev’essere pari a 10 W/m2 di area di riferimento energetico. Nella stragrande maggioranza dei casi, i proprietari degli edifici scelgono di installare un impianto fotovoltaico. 19 cantoni hanno adottato questo obbligo.
Nell’ambito della controproposta indiretta all’Iniziativa Ghiacciai, il Parlamento federale ha deciso che i restanti Cantoni dovranno introdurre un obbligo solare entro gennaio 2023 per i nuovi edifici con una superficie imponibile superiore a 300 m2.
L’EnDK ha presentato una proposta di attuazione ai cantoni interessati.
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Gli investimenti aggiuntivi hanno una rilevanza marginale rispetto ai costi complessivi. Inoltre la Confederazione incentiva questi impianti con il pagamento di un contributo unico, riducendo così i relativi costi d’investimento di circa il 30%.
A sua volta, l’impianto riduce i costi per l’energia elettrica. I restanti investimenti aggiuntivi si ammortizzano prima del termine della durata di vita dell’impianto.
Se desiderate informarvi in merito alle possibilità di sussidi nel vostro Cantone, potete rivolgervi al vostro Comune o al servizio dell’energia del vostro Cantone.
Negli edifici a torre con facciate strette, la superficie utile sul tetto può essere eventualmente esigua. In questi casi può essere di aiuto un’integrazione sulle superfici della facciata.
I requisiti devono essere rispettati per ogni singolo edificio. I complessi edilizi di grandi dimensioni, come ad esempio anche gli areali, necessitano di norma l’allestimento di un piano di quartiere che ammetta una deroga rispetto alle norme del piano regolatore ordinario. Nell’ambito di questi strumenti di pianificazione territoriale è possibile derogare alle prescrizioni sugli edifici.
Le prescrizioni richiedono una componente moderata di elettricità autoprodotta, che di norma viene consumata in loco o reimmessa in rete.
Le prescrizioni richiedono una componente moderata di elettricità autoprodotta, che di norma viene consumata in loco o reimmessa nel quartiere circostante.
Il MoPEC 2014 non contempla alcun divieto tecnologico. Tutti i materiali da costruzione e le componenti di impiantistica in commercio possono essere abbinati, approvati e utilizzati nel modo corretto dal punto di vista energetico. Gli obiettivi definiti lasciano inoltre ampi margini di manovra per possibili innovazioni.
Per i nuovi Moduli del polo energetico, la situazione di partenza è cambiata: entro il 2050 il parco immobiliare in Svizzera dovrà operare in regime di completa neutralità per le emissioni di CO2. Secondo il Modulo del polo energetico sulla generazione di calore, al più tardi a partire dal 2030 potranno essere quindi installati soltanto sistemi di riscaldamento che utilizzano energia da fonti rinnovabili. I riscaldamenti a gas o a gasolio hanno infatti una durata di vita utile di 20 anni e, allo stato attuale della tecnologia, non possono operare con un impatto neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2 e/o delle fonti rinnovabili.
No. I generatori di calore a fonti fossili esistenti possono essere utilizzati finché risultano conformi alle prescrizioni sulla qualità dell’aria, ovvero finché sono funzionanti. Le prescrizioni oggi vigenti, così come quelle attualmente in elaborazione, si applicano soltanto nel caso in cui un sistema di riscaldamento subisca un guasto irreparabile e debba essere pertanto sostituito con uno nuovo.
No. Il rispetto dei requisiti deve essere attuato mediante misure edilizie o l’installazione di impianti che richiedono un permesso di costruzione o perlomeno una notifica di inizio lavori. In questo senso, l’impiego di gas da fonti rinnovabili o di biogasolio non è equiparabile a una misura di carattere edilizio.
Di norma le autorità vengono a conoscenza della sostituzione del generatore di calore a seguito della presentazione di una domanda di costruzione o di una procedura di notifica, oppure a seguito dell’inoltro di un attestato antincendio. L’onere cambia a seconda della procedura necessaria a livello cantonale (obbligo di domanda di costruzione o di notifica).
22 Cantoni su 26 hanno sottoposto a revisione le proprie leggi cantonali in ambito energetico sulla scorta del MoPEC 2014. Quattro Cantoni stanno attualmente lavorando all’attuazione.
Negli ultimi 30 anni le emissioni di CO2 nel settore degli edifici sono complessivamente diminuite. In concreto, nel 2020 le emissioni sono scese del 39% rispetto al 1990, ovvero con un taglio di 6,7 milioni di tonnellate di CO2.
Anche il consumo di energia per il riscaldamento degli ambienti è notevolmente diminuito. Nel 2020 per il riscaldamento è stato consumato complessivamente il 20% di energia in meno rispetto al 2000.
Tale riduzione si è registrata nonostante il forte aumento nello stesso periodo della popolazione e quindi della superficie da riscaldare. Infatti, mentre nel 1990 la Svizzera aveva una popolazione di 6,7 milioni di abitanti, nel 2022 ha raggiunto quota 8,6 milioni.
Dal 2015 la quota di sistemi basati sull’impiego di energie rinnovabili è in costante aumento e a un ritmo sempre più accentuato. Il grafico sottostante fornisce una valida panoramica sull’andamento degli impianti di riscaldamento venduti tra il 2013 e il 2022. Nota importante: i sistemi di teleriscaldamento non sono contemplati nel grafico. La quota di nuovi impianti con energie rinnovabili dovrebbe quindi essere un po’ più elevata.
I Cantoni hanno adottato il principio della «promozione e dell’ obbligo» negli ambiti di efficienza energetica e produzione dell’energia. Mentre entro il 2050 gli edifici dovranno operare in modo neutro dal punto di vista delle emissioni di CO2 (obbligo), vengono portati avanti appositi programmi di incentivazione, in particolare per il risanamento energetico (promozione).
In questo contesto i Cantoni stessi ricoprono un ruolo di esemplarità, in quanto per il proprio parco immobiliare intendono raggiungere gli obiettivi di politica energetica negli edifici già entro il 2040.
La base per la rielaborazione delle prescrizioni è formata dal documento strategico dell’EnDK «Politica degli edifici 2050+» approvato ad agosto 2022. Il documento strategico di base dei Cantoni per il settore degli edifici prevede quanto segue:
In Svizzera gli edifici sono responsabili del 40% delle emissioni di CO2. Entro il 2050 dobbiamo raggiungere lo zero netto. C’è quindi ancora molto da fare.